Amolab rafforza la rete di distribuzione: obiettivo United States of America nel 2024
Il Ceo, ing. Salvatore Calcagnile: “Già avviato l’iter per l’accreditamento presso l’Fda, dopo aver consolidato la presenza nei Paesi dell’Unione europea ed essere arrivati nella penisola araba e in Iran”. Prosegue l’attività di ricerca sullo stato di salute dei polmoni: il team è al lavoro per comparare i risultati ottenuti con il device SensUS Lung con quelli che emergono dall’esecuzione della Tac, in modo da ampliare la categoria di pazienti da sottoporre a esami predittivi, con ricadute positive sull’abbattimento delle liste d’attesa delle Asl
Mesi di lavoro intensi per il team Amolab che, nel corso del 2023, ha partecipato a convegni, conferenze e fiere in Italia e all’estero, ottenendo feedback positivi dall’impiego dei device a ultrasuoni SensUS Lung e SensUS Touch,in diverse strutture sanitarie pubbliche e private, e ha rafforzato la rete di distribuzione superando i confini dell’Unione europea. L’obiettivo per il 2024 è duplice: raggiungere il mercato Usa e proseguire l’attività di ricerca per migliorare le prestazioni qualitative dei prodotti in modo da ampliarne le possibilità di impiego, in favore della platea dei pazienti cosiddetti fragili, da quelli oncologici, ai pediatrici, alle donne in gravidanza.
Dopo una breve pausa estiva, gli specialist di Amolab riprenderanno le trasferte all’estero. Abbiamo incontrato il Ceo di Amolab, l’ingegnere Salvatore Calcagnile, per tracciare un bilancio dell’attività svolta e allo stesso tempo per delineare lo skyle line guardando al 2024, anno che si annuncia particolarmente importante.
Ad oggi su quali mercati esteri siete presenti con i device?
“La rete di distribuzione è stata potenziata negli ultimi mesi, sia nei Paesi dell’Unione europea, che sul versate asiatico, attraverso una serie di canali e di attività che abbracciano anche la formazione del personale. Ad oggi Amolab è presente in Polonia e Germania, siamo arrivati in Portogallo e ci sono le nuove frontiere costituite sia da Paesi emergenti che da quelli della penisola araba, il Qatar è il primo ad aver firmato il contratto. Altro Paese molto interessante è l’Iran con il quale sono stati imbastiti rapporti e siglati contratti”.
Quali sono gli obiettivi per il prossimo anno, sul piano della distribuzione?
“L’obiettivo che vogliamo raggiungere nel 2024 è aprirci al mercato degli Stati Uniti, per il quale è stato già intrapreso l’iter previsto dalle disposizioni di legge americane per l’accreditamento presso l’Fda, la Food and Drug Administration che è l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti farmaceutici, oltre che alimentari, e che dipende dal Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti d’America.
Negli Usa intendiamo avviare contratti di distribuzione per area geografica tenuto conto dell’estensione del territorio. Contiamo di completare la fase necessaria all’accreditamento da qui a sei mesi, in modo da chiudere il tutto entro la prossima primavera”.
Il team Amolab continua a lavorare nel settore della ricerca per migliorare la qualità dei device offerti alla comunità medica: su quali aspetti si sta concentrando il lavoro degli specialist?
“Siamo al lavoro su un progetto che riguarda lo stato di salute dei polmoni partendo da un’analisi comparativa tra i risultati ottenuti con l’esame a ultrasuoni attraverso l’impiego del device SensUS Lung con quelli che emergono dall’esecuzione della Tac che fa uso di radiazioni ionizzanti e che, proprio per questo, non può essere prescritto a determinate categorie di pazienti, come quelli pediatrici, gli oncologici e le donne in gravidanza, presenta. L’obiettivo della nostra attività di ricerca è ampliare le possibilità di impiego degli ultrasuoni nei centri diagnostici, allagando la platea di pazienti e, al tempo stesso, riuscire a snellire le liste d’attesa delle strutture delle Asl, fornendo diagnosi precoci. Il fattore tempo, è fondamentale ai fini della prevenzione delle patologie.
In questa ottica, è strategico coinvolgere il medico curante nello svolgimento di questa tipologia di esami predittivi”.
La telemedicina è uno degli ambiti a cui è rivolta la missione 6 del Pnrr: che tipo di contributo i dispositivi con Intelligenza artificiale possono dare ai pazienti e ai medici?
“Il contributo della telemedicina è fondamentale e lo abbiamo visto durante il periodo del lockdown conseguente alla diffusione del Covid -19. L’impiego dei dispositivi con Intelligenza artificiale consente di effettuare diagnosi in tempi ridotti, con il coinvolgimento di più professionalità, anche quando si trovano in località differenti, sfruttando l’algoritmo e la capacità di trasmissione attraverso l’impiego di specifici protocolli, fermo restando il rispetto delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali.
Il paziente, inoltre, può essere raggiunto lì dove si trova, anche in località non ben fornite dal punto di vista delle reti di trasporto, ad esempio in zone di montagne e isolate. L’esame può essere eseguito a casa, in ospedale, in una struttura sanitaria, in farmacia. Occorre, ovviamente, avere la disponibilità di una rete internet per la trasmissione dei dati e la refertazione a distanza e anche su questo aspetto il Pnrr prevede finanziamenti.
Ad oggi questa è una realtà in ambito cardiologico: basti pensare alle farmacie che propongono i servizi di Holter ed Ecg con refertaione a distanza. La stessa cosa può essere replicata in ambito polmonare, con l’impiego di ultrasuoni”.
In ambito ostetrico, qual è il contributo offerto da SensUS Touch al personale medico durante la fase del travaglio?
“E’ il nostro primo prodotto, il cavallo di battaglia di Amolab sul quale stiamo continuando a lavorare. Il contributo offerto da SensUS Touch al personale medico durante la fase del travaglio è fondamentale anche tenuto conto della tendenza delle Asl di ridurre il ricorso al parto con taglio cesareo. Il device supporta il medico e l’ostetrica, durante la fase del travaglio, fornendo parametri oggettivi e scientifici sulla posizione del feto lungo il canale del parto, in base ai quali è possibile avere informazioni ai fini della scelta su come procedere, se cioè ci sono le condizioni di sicurezza per un parto naturale o, al contrario, è necessario il taglio chirurgico”.
In Puglia la percentuale dei parti con taglio cesareo è pari al 37,5% stando all’ultimo report dell’Istat, mentre l’organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha indicato il 15% come tasso ideale. La Regione Puglia, con delibera proposta dall’assessore alla Sanità, Rocco Palese, ha avviato un monitoraggio dei punti nascita con questo obiettivo: può essere un primo passo in questa direzione?
“Sì, credo possa essere un primo passo per raggiungere l’allineamento rispetto agli standard indicati dall’Oms: i dati sono importanti perché consentono di avere informazioni sull’andamento dei parti, di capire quanti sono i cesarei, dove vengono effettuati in modo tale da avviare una ricerca sulle cause. Il device proprio perché supporta il personale medico e ostetrico può fornire un contributo in questa direzione, aumentando il numero dei parti naturali in condizioni di sicurezza, sia per il feto che per la donna”.
SensUS Lung è stato testato in diverse strutture ospedaliere e sanitarie: quali sono stati i feedbak ricevuti, anche per quanto riguarda la polmonite da Covid-19? Ci sono sviluppi sul software?
“Stiamo al lavoro per sviluppare un modulo per la quantificazione precisa del versamento pleurico, ossia del liquido polmonare, che misurato in millilitri fornirebbe al medico, informazioni su come e quanto intervenire, su che tipo di terapia prevedere. Anche in questo caso parliamo di dati oggettivi, non legati all’esperienza del singolo medico o dell’operatore che esegue l’ecografia polmonare”.
Amolab nel corso del 2023 ha puntato molto anche sull’attività di training con il LaborSim. Quanto è importante la formazione del personale medico per la corretta esecuzione dell’ecografia?
“Il nostro simulatore, marcato Ce, è di supporto alla formazione del personale in modo perché è necessario favorire la conoscenza dell’ecografia in sala parto e la corretta esecuzione. La simulazione avviene partendo da casi reali e anche in questo caso, stiamo lavorando per ampliare la disponibilità dei dati”.