Ecografia in sala parto per la sicurezza di mamma e bambino
Gli incidenti in sala parto sono in diminuzione, anche grazie ad azioni di risk management e monitoraggio del travaglio. Il ruolo del dispositivo SensUS Touch a supporto del personale medico e ostetrico.
Errori in sala parto in calo e, di conseguenza, denunce per il personale medico e ostetrico in diminuzione anche nell’ultimo anno.
Il report dello scorso anno realizzato dall’Osservatorio Baby Case di AmTrust Assicurazioni ha evidenziato una contrazione di questa tipologia di incidenti: 0,65 casi su ogni mille nascite. Nel 2020 il numero medio di casi per ospedale era pari a 0,71, mentre nel 2016 la situazione era di 2,44 casi.
La riduzione dell’incidentalità che emerge dal quinto rapporto Baby Case è il risultato della combinazione di due elementi: l’aumento dei punti nascita sul territorio nazionale e l’adozione di politiche di risk management anche in sala parto.
Il ruolo della prevenzione
Il risk management in sanità rappresenta l’insieme delle azioni messe in atto con l’obiettivo di migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie e garantire sicurezza al paziente. Sicurezza basata sull’apprendere dall’errore che deve essere considerato una fonte di conoscenza e miglioramento così da evitare che venga ripetuto. L’adozione delle iniziative in grado di ridurre l’incidenza dell’errore umano vede il coinvolgimento di Asl, Regioni e Ministero Salute. E interessa anche la fase del travaglio e quella del parto con la previsione di esami ad hoc, come il prelievo del sangue cordonale reso obbligatorio di recente, attraverso il quale è possibile monitorare lo stato di ossigenazione fetale. Non solo.
L’ecografia come buona pratica clinica
Negli ultimi tempi si sta diffondendo negli ospedali l’impiego dell’ecografia in sala parto nel decision-making tra parto operativo vaginale e taglio cesareo e si stanno moltiplicando corsi di studio e formazione sull’utilità clinica di questa tipologia di esame.
Amolab, spin-off del CNR di Lecce, ha brevettato l’ecografo SensUS Touch e parallelamente all’attività di training, sta proseguendo la ricerca per migliorare il device.
“SensUS Touch consente di misurare in modo automatico, oggettivo e riproducibile i parametri scientifici collegati alla progressione della testa del feto nel canale del parto. Questi parametri forniscono informazioni importanti ai fini della gestione del travaglio, soprattutto nei casi in cui si riscontra una difficoltà nella progressione”, spiega il Ceo di Amolab, l’ingegnere Salvatore Calcagnile.
Con l’ecografo si superano i limiti della tradizionale visita della partoriente che consiste nell’esplorazione digitale, legati soprattutto a valutazioni personali che, in quanto tali, possono lasciare margini di errore con conseguenze in termini di denunce e aumento dei costi assicurativi per il personale medico e ostetrico. Può non essere corretta, ad esempio, la valutazione dell’altezza del feto oppure la rotazione dell’occipite.
Avere, invece, un dato numerico oggettivo che viene memorizzato può ridurre il rischio di errori e di possibili contenziosi.
“Con SensUS Touch si ottiene una valutazione precisa della stazione fetale e in questo modo si è nelle condizioni oggettive di decidere se procedere con il parto naturale oppure se è necessario il taglio cesareo, riducendo in maniera notevole gli errori che possono avere ripercussioni sulla partoriente e sul bambino”, sottolinea l’ingegnere Calcagnile.
“Per oggettivare ancor di più i parametri ed essere di maggior supporto ai medici e al personale ostetrico stiamo lavorando per migliorare il funzionamento del device, in modo da riprodurre tre luci sulla falsa riga di quanto avviene con i semafori: il verde è la spia del nulla osta per il parto naturale tenuto conto delle misurazioni, il giallo richiama a prestare attenzione perché sono stati rivelati parametri che non rientrano nella norma e il rosso, infine, richiede l’intervento di medici e ostetriche per il parto cesareo”, spiega.
“In questo modo viene fornita una valutazione affidabile che garantisce sicurezza per la mamma e per il bambino”, conclude il Ceo di Amolab.